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Per Un Pugno Di Dollari (1964)



Per un pugno di dollari è un film del 1964, il primo della cosiddetta trilogia del dollaro, diretta da Sergio Leone e interpretata da Clint Eastwood, che comprende anche Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966).


Caposaldo del genere spaghetti western, viene erroneamente considerato il primo film del genere: in Europa, prima del 1964 erano già usciti diversi western di questo tipo, senza però riscontrare lo stesso successo. Remake non dichiarato di La sfida del samurai (Yojimbo) di Akira Kurosawa, Per un pugno di dollari reinventò il genere western, ormai in declino, ridefinendone gli archetipi.[1] La colonna sonora, che ebbe un grande successo anche sul mercato discografico, è celebre per il brano fischiato, eseguito dal maestro Alessandro Alessandroni.




Per un pugno di dollari (1964)



Joe torna dagli spacconi che avevano sparato fra le zampe del suo mulo, scagnozzi dei Baxter, e li fredda mostrando la sua abilità con la pistola. Ottiene così un ingaggio da don Benito Rojo per 100 dollari, suscitando l'indignazione di un fratello, l'infido Esteban.


Mentre le famiglie si sparano addosso all'esterno del cimitero, Joe si intrufola nel magazzino dei Rojo dove trova il denaro dell'esercito. Ma qualcuno entra nel magazzino e, temendo sia un uomo dei Rojo, lo stende con un pugno. In realtà si tratta di Marisol, la giovane donna che sta con Ramon.


Il regista tuttavia non la prese male, e cercò di ingaggiare uno tra due giovani attori, James Coburn e Charles Bronson, che aveva molto apprezzato nel film I magnifici sette.[4] Coburn accettò la parte ma chiese 25.000 dollari di compenso, troppo alto per il budget di cui disponeva la produzione.[4][10] Bronson invece non riteneva il copione all'altezza, e infatti molto tempo dopo affermò: "Semplicemente pensai che fosse uno dei peggiori copioni che avessi mai visto. Quello che non capii fu che la sceneggiatura non faceva la minima differenza. Era il modo in cui Leone l'avrebbe diretta che avrebbe fatto la differenza."[4][10][17][18][19]


Benché riluttante, Leone diede il suo assenso per ingaggiare il giovane Clint Eastwood, il quale avrebbe ricevuto come compenso 15.000 dollari, un prezzo decisamente inferiore rispetto agli altri attori, e che i produttori erano disposti a spendere.[4] In una intervista a Cristopher Frayling del 1982, Leone disse:


Sto facendo un filmetto in fretta e furia per pagare i debiti del Vicario (pièce teatrale da lui prodotta e interpretata finita sul lastrico); figuratevi che è un western italiano, e si intitola Per un pugno di dollari. Lo faccio veramente per un pugno di dollari, ma certo non può nuocere alla mia carriera. Mi hanno conciato come un matto, sono irriconoscibile, e nei titoli di testa avrò persino uno pseudonimo americano, John Wells. Insomma, non corro alcun rischio. Chi volete che vada a vederlo?[28]


Il brano principale, Per un pugno di dollari, è caratterizzato da un celebre assolo di tromba, suonata dal pugliese Michele Lacerenza; venne pubblicato anche su 45 giri dalla RCA Italiana (numero di catalogo: PM 3285), e fu uno dei dischi più venduti dell'anno.


Nonostante il successo internazionale della colonna sonora, che è associata all'intero genere western, Morricone non l'apprezzava particolarmente; secondo il compositore, infatti, Per un pugno di dollari era il peggior film di Leone e la peggior colonna sonora che avesse mai fatto.[10][43]


Nel 2002 la Cine Video Corporation (CVC) ha pubblicato il DVD di Per un pugno di dollari senza eseguire il restauro della pellicola, utilizzando il vecchio master del quale avevano già usufruito varie emittenti televisive. Il film ha comunque subito una rimasterizzazione sia del comparto audio sia del comparto video.[45][46] Il video si presenta comunque di buona qualità, escludendo alcuni cali di qualità nelle scene particolarmente scure.[47][48] Il video è inoltre riproposto nel formato anamorfico 2,35:1. Per quanto riguarda il comparto audio, è implementato lo standard di nuova concezione Dolby Digital 5.1, oltre che il vecchio Dolby Digital Mono. Il DVD non ha la traccia per l'audio in lingua inglese, e non presenta i sottotitoli. La sezione extra include delle curiosità sul film, uno speciale su Sergio Leone che ripercorre le tappe salienti della sua vita, e alcuni spezzoni di una conferenza stampa tenuta da Clint Eastwood.[45][46][47][48]


La Ripley's Home video ha pubblicato il 20 dicembre 2005[49] una nuova versione in DVD di Per un pugno di dollari, utilizzando il master francese del film, di qualità superiore a quello utilizzato per la versione della CVC.[50] Il comparto video, dunque, si presenta di ottima qualità, mentre l'audio include unicamente la traccia Dolby Digital Mono.[50][51] Tuttavia, in questa versione DVD del film è presente l'audio in lingua inglese, con i sottotitoli correlati.[50] Per quanto riguarda la sezione extra del film, essa include il trailer cinematografico italiano e statunitense del film;[50] inoltre, il film utilizza i titoli di testa originali del film, con gli pseudonimi utilizzati all'epoca.[50] In aggiunta a ciò, è presente una lunga intervista a Tonino Valerii che ripercorre tutta la genesi del film, fornendo inoltre curiosità e alcune informazioni inedite.[50][51]


Sergio Donati ha una versione dell'evento diversa: "Per un pugno di dollari fu un successo dovuto alla cocciutaggine di Sergio. Fu fatto uscire fra altri western di serie B e, come quelli, sarebbe rimasto su solo per due o tre giorni e poi via - salvo che al proprietario del cinema a Firenze il film piaceva e così lo tenne su per due settimane. E così Sergio andò a Firenze e lo convinse a tenerlo per un mese. Poi andò a Roma e disse: "A Firenze è un grande successo".[20]


Il 16 dicembre 1964 il film aveva già superato i 430 milioni di lire di incassi, contro i 280 milioni totali incassati da I magnifici sette di John Sturges, uscito qualche anno prima.[10] Alla fine del 1971 il film arriva alla cifra record di 3 miliardi e 182 milioni di lire, testimonianza di un successo senza precedenti;[10] nello stesso periodo, negli Stati Uniti d'America il film aveva percepito 3 milioni e 500 000 dollari di incassi, fino a raggiungere gli 11 milioni totali. Anche in Spagna e in Germania il film si affermò per gli incassi molto alti.


Trainato dallo straordinario successo di pubblico, il film venne recensito dalle più popolari riviste e dalle firme più affermate del panorama giornalistico italiano. I pareri furono molto contrastanti, poiché, come ricordò successivamente Leone stesso, gran parte dei critici tendevano a paragonare Per un pugno di dollari con i western statunitensi di John Ford. D'altro canto, molti capirono che il film era solo il capostipite di un genere che in pochi anni avrebbe avuto un successo senza pari nel cinema italiano; diversi esperti, dunque, elogiarono il lavoro compiuto da Leone. Molti critici, inoltre, non erano a conoscenza che sotto il nome esterofilo Bob Robertson si celasse il romano Sergio Leone.[10]


Niente da dire: il film è realizzato con competenza, il paesaggio spagnolo non è diverso da quello del New Mexico, gli effetti non hanno nulla da invidiare a quelli degli specialisti hollywoodiani. C'è tuttavia nel film qualcosa di eccessivo, che denuncia la mancata appartenenza al filone originario. Abbiamo visto western violenti di marca americana, ma in Per un pugno di dollari si esagera: stragi salgariane, torture sadiche, sangue che imbratta tutto il film. E nessun legame, ormai, con i miti della giustizia, della fantasia e della libertà.[10]


Per un pugno di dollari (Italy Spain West Germany, 1964) is a spaghetti western by Sergio Leone that premiered in 1964. This highly influential film is credited with starting the Italian western genre craze.


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Por manpleno da dolaroj (itale Per un pugno di dollari[1] foje reklamita kiel Manpleno da dolaroj) estas itala vakera filmo de 1964 reĝisorita de Sergio Leone en kiu stelulas Clint Eastwood en sia unua ĉefrolulo, kun John Wells, Marianne Koch, W. Lukschy, S. Rupp, José Calvo, Antonio Prieto kaj Joe Edger.[2] La filmo, nome internacia kunproduktoraĵo inter Italio, Okcidenta Germanio kaj Hispanio, estis filmita kontraŭ malalta buĝeto (informita kiel de 200 000 usonaj dolaroj), kaj Eastwood ricevis 15 000 dolaroj pro sia rolo.[3]


Ĉar malmultaj italaj vakeraj filmoj estis jam publikigitaj en Usono, multaj el la eŭropaj partoprenantoj uzis usonec-sonajn artajn nomojn. Tio okazis ĉe la reĝisoro Leone mem ("Bob Robertson"), la ĉefrolulo Gian Maria Volonté ("Johnny Wels"), kaj la komponisto Ennio Morricone ("Dan Savio"). Per un pugno di dollari estis filmita en Hispanio, ĉefe ĉe Hoyo de Manzanares[5] proksime al Madrido, sed ankaŭ (kiel ĝia du sekveloj) en la Dezerto de Tabernas kaj en la Natura Parko Cabo de Gata-Níjar, ambaŭ en la provinco Almería, kio rezultos en gravaj postaj pozitivaj konsekvencoj por la ekonomio de lokanoj.


In questi anni si delinea in modo più netto e comincia ad acquistare credito il film di denuncia sociale, di cui offrono buone prove registi come Elio Petri con Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) e La classe operaia va in Paradiso (1971), Damiano Damiani con, Il giorno della civetta, (1967) e Girolimoni, (1972), M. Bolognini con Fatti di gente per bene (1974), e soprattutto F. Rosi, che proseguendo il suo discorso sulla storia civile italiana contemporanea, dopo un controverso Uomini contro (1970), ha realizzato Il caso Mattei (1972) e Lucky Luciano (1973). Al fianco di Rosi, in questo immaginario cammino narrativo, troviamo un regista della generazione successiva rispetto a quelli già citati, e cioè G. Montaldo, autore di Gott mit uns (1970), di Sacco e Vanzetti (1971), di Giordano Bruno (1973), mentre F. Vancini ha apportato anch'egli un rilevante contributo con Il delitto Matteotti (1974), sebbene le prove più valide di questo regista siano nei film "gangster" ispirati al cinema americano (Svegliati e uccidi, 1966 e Banditi a Milano, 1968). Sotto alcuni aspetti il cinema italiano ha trovato in questo periodo i migliori talenti in voci nuove di registi che, in modi differenti hanno cercato di rompere con la tradizione del passato. Fra questi registi emerge il nome di Marco Ferreri, che con il suo atteggiamento caustico, a volte paradossale, nei confronti della società consumistica degli anni '70, ha realizzato una serie di film interessanti e con una precisa finalità di derisione (L'ape regina (1963), La donna scimmia (1964), L'udienza (1971), La grande abbuffata (1973). Hanno avuto una decisa posizione di sfida verso le platee dei film commerciali e verso i temi tradizionali, Bellocchio (I pugni in tasca, 1965; La Cina è vicina, 1967; Nel nome del padre, 1972; e Liliana Cavani, autrice di un anticonformistico Galileo (1968), dei Cannibali (1969), e soprattutto del Portiere di notte (1974). 2ff7e9595c


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